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A cento anni dalla sua comparsa sulla scena scientifica, l'autismo trova posto sempre più spesso sotto i riflettori. Non solo se ne occupano medicina, psicologia e servizi sanitari, ma è tema ricorrente nella letteratura, al cinema e nella cultura in generale. Occuparsi di autismo vuol dire interrogarsi sulle condizioni necessarie alla costituzione dell'Io, di ogni Io, e sull'apporto dell'Altro in quel precocissimo intendersi tra neonato e figure di accudimento, necessario alla composizione del moto umano e alla fondazione della vita psichica. Il soggetto autistico, come ogni individuo, è infatti alle prese con la questione del proprio moto, nonostante tutti i suoi sintomi sembrino deporre per un radicale programma di evitamento dell'umanità, propria e altrui. Con l'aiuto della psicoanalisi abbiamo voluto raccontare come e che cosa pensa un soggetto autistico, quali ostacoli incontra nella sua prima costituzione, ma anche quali inattese traiettorie possono essere delineate dal lavoro di cura. Tenendo conto delle ricerche neuropsicologiche, dopo un secolo di elaborazioni teoriche, tra scoperte e controversie, riteniamo che la psicoanalisi abbia molto da offrire alla comprensione e al trattamento del pensiero dei soggetti autistici e possa favorire la costruzione di orientamenti alla guarigione, utili a chi ? genitore, docente, educatore o terapeuta ? non voglia rinunciare a entrare in relazione con loro.